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Giudici di pace in sciopero per quattro giorni, a rischio 150mila processi

  Pubblicato il 19 Dic 2016  11:42
Comincia lunedì 19 dicembre e durerà fino al 22 lo sciopero dei giudici di pace italiani, la cui iniziativa, organizzata affinché il Governo intervenga con un decreto legge per sanare le violazioni di diritto europeo e internazionale, mette a rischio 150mila procedimenti, tra civili e penali.
«L'Europa - è spiegato in una nota firmata dal segretario generale Alberto Rossi e dal presidente nazionale Maria Flora Di Giovanni - ha chiesto al Governo Italiano di intervenire con urgenza per sanare le tante violazioni del diritto comunitario e internazionale perpetrate a danno dei giudici di pace, dapprima con l'avvio di una procedura preliminare di infrazione per violazione della direttiva comunitaria sul lavoro a tempo determinato da parte della Commissione Europea, ora investita anche dal Parlamento Europeo da plurime petizioni ed interrogazioni a risposta scritta, di recente con la decisione del Comitato Europeo dei Diritti Sociali del Consiglio d'Europa, che ha condannato l'Italia per violazione della Carta Sociale Europea. Urge l'immediata approvazione di un decreto legge che sani le violazioni comunitarie e internazionali contestate dalle più alte autorità europee: il riconoscimento ai giudici di pace della continuità del servizio, della previdenza, dell'assistenza sociale in caso di malattia, maternità o infortuni, delle ferie, di un compenso dignitoso che garantisca l'indipendenza del giudice. La Commissione Europea, anche su sollecitazione del Parlamento Europeo, sta per avviare la procedura di infrazione contro
l'Italia: sarebbero miliardi di euro di risarcimenti e sanzioni che graverebbero sul popolo italiano».
In tal senso i giudici di pace, che già si sono rivolti in 300 al Tar del Lazio per chiedere la stabilizzazione, preannunciano l'avvio di centinaia di azioni giudiziarie.